Pippo Oriani (Torino 1909 - Roma - 1972)

Pippo Oriani , è appartenuto a famiglia di importanti costruttori edili di Torino, e per logica scelta ha frequentato i corsi della Scuola Superiore di Architettura.

Nel 1927, è assiduo frequentatore del celebre e storico Caffè Nazionale, luogo d’incontro degli artisti, e dove ha i primi contatti con i futuristi e i membri del “Gruppo dei Sei”.

Nel 1928, participa all’Expo di Torino, su diretto invito di Enrico Prampolini, che per dargli spazio toglie tre suoi dipinti. Nel 1929, è invitato all’esposizione a Parigi dei pittori futuristi italiani e, nel 1931, all’ esposizione futurista di “aeropittura” e di scenografia (galleria Pesaro, Milan). Nel 1930-31, realizza a Parigi, con gli scrittori Cordero e Martina, il film futurista VITESSE che avrà diffusione internazionale.

Nei suoi frequenti soggiorni nella capitale francese, incontra Seuphor, Cocteau, Clair, Léger, Valensi, Zadkine, Delaunay, Diaghileff, Kandinskij e molti altri artisti che hanno fatto la storia delle “avanguardie”, e di conseguenza la sua pittura è una ricerca profonda di una “Nuova Figurazione moderna”, ispirata tanto dal cubismo che dal futurismo, in una tutta sua particolare autonomia e invenzione.

 Ad Oriani non fu estranea l’attivita’ giornalistica e critica. Redattore-capo di « Citta’ Nuova », diretta da Fillia, pubblico’ suoi scritti su « La Citta’ Futurista », « Stile Futurista », e quotidiani italiani e periodici parigini.
La comunanza di idee, in architettura, con Pagano e Montalcini, lo indusse a teorizzare, nei periodici cui assiduamente collaborava, sulla « estetica e tecnica » e sugli « Sviluppi logici della nuova architettura ».
Penso’, non lontano da Prampolini, a « Sintesi cosmiche », « Conquiste siderali »,
« Divinizzazione dello spazio » e, nonostante le molte « Nature morte » e le composizioni astratte non rinuncio’ mai alla figura e/o alle « maschere » (Arlecchini, Pulcinella).

Negli anni 60, si consacra essenzialmente alla pittura con due temi ed indirizzi: un incisivo e rigenerato “révival” del suo periodo parigino, e una nuova ed intensa ricerca, che definisce lui stesso le “presenze umane”.

Dipinti di Oriani sono conservati nei principali musei e gallerie d’arte moderna del mondo, a Torino, Milano, Roma, Rotterdam, Filadelfia, Atene, Francoforte, Zurigo, Basilea, Tokyo, Barcellona, Madrid, Rio de Janeiro, Sydney et Melbourne. Le collezioni private piu’ prestigiose possono vantare di possedere opere di Oriani.

I critici piu’ eminenti ( Crispolti, Kaisserlian, Lista, Sgarbi, Menna, Morosini, Verdone, Sanguineti, per citarne solo alcuni) hanno scritto su di lui: è inoltre repertoriato nelle enciclopedie piu’ importanti, Enciclopedia Italiana Treccani e Dizionario degli Italiani Treccani, e la sua bibliografia è assai vasta, e spazia da giornali a riviste specializzate e siti WEB.

Sue tele sono regolarmente presenti in aste in Italia come all’estero, presso le piu’ serie case d’aste come Christie’s e Sotheby.

Pippo Oriani -1972 Mosca

1929 – Parigi – Mostra dei Futuristi

1933 – Torino – Inaugurazione Ristorante Santopalato

1929 – Pippo Oriani

1960 - Pippo Oriani

1972 – Oriani a Mosca

1972 – Torino – ottobre : ultima foto di Oriani

Fondation Oriani – © copyright 2019 – sito web by dm3
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